Sul Colle

Parole al vento

 

            Ebbene sì, don Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, verrà anche a Pistoia: non poteva trattenersi dal girovagare per l'Italia colui che, insieme a redattori e scriventi su quei fogli, si sente investito di una missione divina, quella di infiammare e di coalizzare con le sue verità le platee degli autoelettisi paladini della libertà, della democrazia, della giustizia, della dignità delle donne... e chi più ne ha ne metta.

            Ognuno è libero di fare e di dire quello che vuole, ma proprio basandomi su questo asserto libertario, anch'io mi sento e dico quello che mi pare, stufo come sono di ogni forma di buonismo e di imperante ed indecente semplificazionismo, e scusatemi l'irriverenza: la situazione è tale che non è il caso di andare tanto per il sottile, nemmeno tra preti che si parlano a distanza.

            Assistiamo da alcuni anni, ed in questi ultimi mesi in modo particolare, ad uno scontro politico durissimo, conseguenza di un decadimento della società civile ch'è frutto di premesse che vengono da lontano, se non da molto lontano. Le persone più sensibili e quelle che hanno comunque delle responsabilità, in queste circostanze, dovrebbero essere capaci di compiere e di aiutare a compiere una riflessione a 360 gradi, senza fare sconti a nessuno e senza pregiudizi di sorta. Soprattutto chi si definisce credente ed ancor più chi svolge un ministero a servizio della comunità cristiana, dovrebbe dare esempio di completezza, di imparzialità e di profondità di analisi, prima ancora di insistere su principi e valori che altrimenti non possono che diventare pretestuosi, pure banderuole al vento.

            Il nostro don Sciortino e la rivista che dirige invece che fanno? Da mesi non perdono occasione per prendere posizioni che definire di parte è già un complimento, scrivendo ripetutamente parole di fuoco e a senso unico contro il Presidente del Consiglio e il suo governo, con uno zelo alla Robespierre, l'Incorruttibile, di tristissima memoria (meglio sarebbe dire alla maniera di Rene-Francois Dumas, visto ch’era ex prete). Ottenuto l'applauso e l'effimera fama del momento, con la feroce strumentalizzazione della parte avversa al centro destra, a quale altro risultato possono aspirare? Credono davvero di rendere un servizio alla verità ed alla affermazione di quei valori in cui dicono di credere? Nò, questo è il mio giudizio! In questo modo si accresce solo l'esasperazione degli animi e si acuisce lo scontro tra le parti e quei principi sacrosanti e fondamentali che si vorrebbero richiamare, servono soltanto a sollevare un polverone.

            Certo don Sciortino, lei ch'è prete lo dovrebbe sapere che il male e la perversione non stanno solo da una parte e se questo governo ed il suo Primo Ministro ne hanno fatte e ne stanno facendo di cotte e di crude, a sentire qualcuno, anche gli altri non sono da meno, compresi i magistrati. Nell'Italia di oggi si assiste infatti ad un gioco al massacro ch'è frutto di un degrado morale generalizzato, dove i bari si trovano ognidove e le persone, siano escort - come le chiamano oggi - o imputati o intercettati o semplici cittadini qualunque sono soltanto delle pedine da sfruttare, con buona pace di chi fa l'indignato e si trascina per le strade o i palazzetti dello sport, volendo dare ad intendere ch'è puro e vergine. I soli che possono avere credibilità e dare speranza a questo Paese sono coloro che non si lasciano legare a nessun carro e sanno chiamare le cose con il loro nome e sanno agire cercando di dialogare, di superare, di unire, per vedere in chi la pensa diversamente non dei nemici, ma semplicemente degli avversari (direbbe David Grossman).

            Quanto agli intrallazzamenti, ai calcolini, agli interessi di bottega, lasciamoli agli altri, ai capipopolo alla Santoro, ai Lerner, ai Saviano, agli sputtanatori di turno stile Il fatto quotidiano, oppure alla Repubblica o al Giornale, noi cerchiamo di volare alto, per aiutare a fare altrettanto: questa è la nostra esclusiva missione a livello sociale prima ancora che religioso.

            Allora, don Sciortino, me lo lasci domandare: cosa è venuto a fare, guarda caso e proprio ora, a Pistoia?

                      

                             Colle, 21 febbraio 2011

                                                                                                                          Don Franco Monticelli

                                       

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