Il Paese di Capezzana

La Villa


Cancello principale della Villa
La Villa di Capezzana, è tra i più antichi insediamenti agricoli di tutta la zona del Montalbano, e prenderebbe il nome dal termine latino "Capitus" di cui si trova traccia in un documento dei tempi di Cesare, quando, nel 70 a.C., dopo la fondazione di Firenze, egli prese possesso di numerosi presidii nei dintorni, tra i quali Capezzana, appunto. La tenuta viene indicata per la prima volta con il suo nome attuale in un contratto dell'epoca carolingia (anno 804) in cui si attesta che la Chiesa di Pistoia cede in affitto i terreni di Capezzana per la loro coltivazione.

Da quel momento non si hanno altre notizia fino al periodo mediceo, quando la fattoria venne acquistata dai Medici che vi fecero costruire la villa e parte degli adifici annessi per uso agricolo. Data in dote ad Isabella, figlia di Cosimo I, in occasione del suo matrimonio con Paolo Giordano Orsini, rimase per poco tempo assegnata a quella famiglia, poichè l'Orsini uccise Isabella poco dopo (1576), nella vicina villa di Casal Guidi. Passata di proprietà ai marchesi Bourbon Del Monte, poi ai conti Adimari Morelli, ai baroni Franchetti-Rotschild, attualmente l'edificio appartiene ai conti Contini Bonacossi, che ne hanno fatto la loro residenza, impiantandovi una attività agricola rinomata in tutto il mondo per la produzione di vino, olio e soprattutto di vinsanto (il migliore in senso assoluto). Dettaglio cancello della Villa


Così si legge in Carmignano: le ville del territorio, a cura di Mariano Apa, Comune di Carmignano, 1985): "La villa, che si articola in vari corpi di fabbrica intorno ad un vasto giardino, presenta le due facciate dell'edificio principale, di cui una volta verso l'interno del cortile e l'altra che si affaccia sulla sottostante vallata, caratterizzate dalle aperture delle finestre con semplici cornici e mensole di pietra. La lenearità e l'equilibrata composizione dei volumi, tipicamente cinquecentesche, ricordano da vicino le numerose ville toscane della prima metà del '500, come la villa di Castello, con la quale ha in comune la tipologia delle finestre e della distribuzione dei piani. Gli altri edifici prospicenti sul cortile presentano caratteri settecenteschi, poi ancora trasformati nei primi del '900 su progetto dell'architetto Giovanni Michelucci.

Quando la villa venne acquistata dall'antiquario conte Contini Bonacossi, egli vi raccolse numerosi oggetti provenienti da varie collezioni e proprietà italiane; infatti, dalla villa reale di Monza provengono le quattro statue degli Atlanti che sorreggono la sfera terrestre, oggi collocate nel cortile davanti la facciata principale, così come sono state inserite in un momento successivo la lunga schiera di pile per l'acqua in marmo rosa, sorrette da mensole scolpite, probabilmente di fattura ottocentesca. All'interno la villa conserva l'arredamento in stile". Da notare ancora l'altorilievo dell'Annunciazione, collocato vicino al portale d'accesso al cortile interno, in una nicchia chiusa da un cancelletto. Per l'oratorio di S. Jacopo, a un centinaio di metri dalla villa, rimandiamo alla pagina specifica.  

Targa della Villa 
 




Facciata esterna villa

Stradello interno villa

Viale con cipressi
     
     


La Fattoria
   
     

Vigna delle trote

 Tinaia  del Michelucci


Particolare architrave tinaia

Case limitrofe

Scorcio fattoria, vinsantiera

Macine