Sul colle

“Nuove tecnologie, nuove relazioni.

Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”

Tema proposto dal Papa per la 43.ma

Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

 

“Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”. Sarà questo il tema, proposto dal Papa, che accompagnerà riflessioni e dibattiti attorno alla 43.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, in programma il 31 maggio 2009. Il tema è stato reso noto oggi - in coincidenza con la Festa degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele - dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, che ha inoltre precisato che il Messaggio di Benedetto XVI in vista di tale celebrazione sarà diffuso, come consueto, il 24 gennaio 2009, nella festa di San Francesco di Sales, patrono della stampa cattolica.

“Più che un semplice tema mi pare che il Papa ci ponga di fronte a un vero e proprio programma di lavoro”: è quanto ha detto l’arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, a quanto Benedetto XVI propone come traccia di riflessione per la Giornata. A parere di mons. Celli quello del Papa è “un compendio degli impegni e delle responsabilità che la comunicazione e gli uomini delle comunicazioni sociali sono chiamati ad assumersi in prima persona in un tempo così fortemente segnato dallo sviluppo delle nuove tecnologie medianiche che, di fatto, creano un nuovo ambiente, una nuova cultura”. “In un certo senso - continua il presule - si potrebbe dire che il Papa chiede oggi agli operatori della comunicazione quanto ha chiesto durante l’incontro con il mondo della cultura a Parigi, quello, cioè, di assumere un atteggiamento veramente filosofico: guardare oltre le cose penultime e mettersi in ricerca di quelle ultime, vere”.

“Appare evidente un senso di fiducia del Papa nei confronti delle possibilità dei media” - aggiunge mons. Celli - che ritiene “i media possano dare un grande aiuto nel favorire un clima di dialogo e di fiducia. Porre l’accento sul fatto che ai nuovi mezzi devono corrispondere nuove relazioni, significa toccare nel profondo il rapporto sul quale la comunicazione vive e si sviluppa; l’aggiornamento degli strumenti non segna semplicemente un passo avanti in senso tecnico, ma crea sempre nuove condizioni e possibilità perché l’uomo utilizzi e investa queste risorse per il bene comune e le ponga alla base di una crescita culturale ampia e diffusa”.

                                                                                                                                                                        Renata Fabbri